Confermato il Meeting degli Indipendenti a Faenza

Dal 2 al 4 ottobre, con un MEI25 fisico e tanti contenuti extra

26 Maggio 2020

Il Meeting degli Indipendenti non si ferma. Giordano Sangiorgi conferma il meeting di ottobre dei 25 anni, dal 2 al 4 ottobre a Faenza con un grande e innovativo MEI25 dal vivo e un super ExtraMEIweb on line con tantissimi contenuti aggiuntivi. Tra i primi ospiti invitati: Piero Pelù per i suoi 40 anni di attività.

Il Meeting delle Etichette Indipendenti a Faenza, quest’anno alla 25esima edizione, è tra le più importanti manifestazioni dedicate alla nuova scena musicale indipendente italiana. Il 2, 3 e 4 ottobre a Faenza: concerti, presentazioni musicali e letterarie, convegni e mostre, oltre a una parte espositiva rivolta agli operatori della filiera musicale.
Nel frattempo è partito il primo contest MEI Superstage per le band dell’Unione della Romagna Faentina under 35, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito della Legge Musica che scade il 30 giugno. Dal 1° luglio si aprirà il contest nazionale.

Un ‘piano Marshall’ per la musica e per sostenere le aziende che investono nel settore. È quanto chiede il Mei, il Meeting degli Indipendenti, attraverso il patron Giordano Sangiorgi. Dopo il dl Cura Italia è arrivato il dl Rilancio. C’era la convinzione, spiega Sangiorgi, che dopo il primo decreto il secondo “riparasse al fatto che nel Cura Italia non sono presenti in maniera esplicita sostegni a coloro fanno muovere il motore dell’economia della musica. È giusto tutelare chi crea l’opera d’arte subito, quindi l’autore, l’artista, l’esecutore, come nel dl Cura Italia. È giusto tutelare i consumatori con i voucher, i lavoratori con la cassa integrazione. Ma se non si sostengono le aziende che investono in musica, come i produttori, gli editori, le agenzie, i circoli, le balere, diventa solo un assistenzialismo che non rivitalizza il settore”.

Recentemente è nato “un coordinamento degli Stati generali della musica che rappresentano produttori, editori, produttori di strumenti musicali, negozi di dischi. Insieme rappresentano circa 10mila imprese, 50mila addetti. Sosteniamo l’idea della piattaforma a pagamento. Permetterebbe di bypassare il caporalato di piattaforme multinazionali globali che pagano una miseria la filiera creativa della musica”.

Giordano Sangiorgi
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