Mi specchio e rifletto, tra poesia e autobiografia

Le note della violinista emiliana Silvia Tarozzi abbracciano i versi di Alda Merini

10 Settembre 2020

Silvia Tarozzi è violinista interprete, improvvisatrice e compositrice. La sua personale ricerca sul suono e sul gesto strumentale si esprime sia attraverso il linguaggio dell’improvvisazione che nelle numerose collaborazioni artistiche con compositrici e compositori.

Mi specchio e rifletto è l’album di canzoni in italiano pubblicato lo scorso 28 agosto dall’etichetta americana Unseen Worlds. Un lavoro che sta raccogliendo riscontri molto positivi sia in Italia che all’estero.
La violinista emiliana è uscita dai circoli ristretti della musica d’avanguardia per finire nelle selezioni della rivista americana Pitchfork con “La sostanza dell’affetto”, estratto dal disco Mi specchio e rifletto, ispirato alla poetessa più pop e profonda che ci sia: Alda Merini.
“Sono nata il ventuno a primavera” è una poesia di Alda Merini, inserita nella raccolta Vuoto d’amore del 1991 e in cui la poetessa racconta, in pochi versi, dei suoi periodi di internamento in manicomio tra il 1964 e il 1972. Il “ventuno a primavera” della poesia è il 21 marzo, compleanno sia della poetessa che della musicista ed equinozio di primavera.
La riscrittura delle parole di ogni brano rendono omaggio alla poetessa ma al tempo stesso consentono a Silvia di compiere un percorso interiore profondo che rendono l’album autobiografico.
Ogni brano è slegato dagli altri da un punto di vista stilistico, eppure è coerente in uno sguardo di insieme del disco. Non è pop, non è jazz, non è classica ma è tutto questo insieme.
Mi specchio e mi rifletto è prima di tutto il titolo di un brano. Si riferisce a un oggetto, un libro d’arte per bambini, un cubo di pagine in legno con uno spazio cavo molto piccolo sulla copertina. Man mano che lo si sfoglia questo buco si allarga fino a rivelare uno specchio nell’ultima pagina, quindi ciò che vedi all’inizio è una piccola parte di te che diventa sempre più grande.

“Ho iniziato a comporre le canzoni di quest’album già molti anni fa, ispirata da una raccolta della poetessa Alda Merini: il ritmo e il suono della sua poetica e la sua voce speciale (faceva spesso letture delle sue opere) mi avevano suggerito una trasposizione in musica. Non potendo utilizzarne i testi per ragioni di copyright, ho deciso quindi di rimuoverli salvando le musiche ed iniziando a comporre versi miei, e ciò che all’inizio sembrava un pesante ostacolo divenne un’opportunità per creare qualcosa di nuovo e personale: la poetessa rimane presente, come traccia sottile e sotterranea che mi ha guidato nel corso dell’opera.
La canzone “La forza del canto” è dedicata a Lei, a partire dal suo poema che è anche il suo auto-ritratto: il 21 marzo ricorre anche il mio anniversario, ed accadde che nel 2008 una cara amica per tale coincidenza mi regalò un volume di poesie di lei ed io avvertii così una profonda connessione”.

Chi è Silvia Tarozzi
Dal 2010 ha lavorato con la compositrice francese Pascale Criton sulle possibilità di un violino accordato in sedicesimi di tono. Da questa collaborazione è nato “Circle Process”, per violino microtonale solo, che è stato eseguito in numerosi Festival Internazionali e registrato per l’etichetta “I Dischi di Angelica” nel progetto discografico Virgin Violin nel 2014. Nello stesso disco compaiono composizioni di Pauline Oliveros e di Eliane Radigue a lei dedicate.
Fin dal 2011 Silvia ha collaborato regolarmente anche con la compositrice Éliane Radigue, diventando la destinataria di numerose opere per violino solo e formazioni cameristiche.
Silvia suona da quasi quindici anni in duo con la violoncellista Deborah Walker. Il Duo Tarozzi – Walker si esibisce regolarmente in sale da concerto internazionali e Festivals.
A loro sono state dedicate alcune importanti composizioni, quali “Occam River II” di Eliane Radigue, “Bothsways” di Pascale Criton, “Two Extremeizms” di Philip Corner e “Duet for Silvia and Deborah” di Tim Parkinson. Il duo ha sviluppato inoltre musiche originali partendo dai canti tradizionali delle Mondine e proponendone una rilettura contemporanea e personale.
Silvia fa parte dell’ensemble francese Dedalus dal 2006 ed ha con esso eseguito e registrato numerose nuove opere commissionate a importanti compositori americani ed europei.
Dal gennaio 2012, Silvia coordina insieme a Giovanna Giovannini le attività del Piccolo Coro Angelico, coro sperimentale e di ricerca vocale per bambini nato nell’ambito del Centro di Ricerca Musicale – Teatro San Leonardo di Bologna.

Per informazioni: www.silviatarozzi.it.